Categorie
Prestiti

Prestiti a protestati e cattivi pagatori: cosa sono?

I prestiti a protestati e cattivi pagatori sono forme di finanziamento apposite per chi ha avuto problemi con gli istituti di credito. In particolare sono rivolti a chi è segnalato al CRIF perché non ha pagato una o più rate di un finanziamento. Per tali ragioni, è considerato un debitore non affidabile. Ciò nonostante esistono formule appositamente pensate per chi si trova in questa condizione e oggi ne parleremo in modo approfondito nelle righe che seguono. 

Cattivo pagatore e protestato: definizioni e differenze

Prima di procedere definiamo in modo chiaro la differenza tra cattivo pagatore e protestato. Nel primo caso un cattivo pagatore è un debitore che non ha onorato i  propri debiti come da contratto e, pertanto, è segnalato alla Centrale Rischi pubblica o alla SIC (Società Informazione Crediti). 

Per legge tale soggetto può essere rimosso dalle liste a seconda del rimborso del debito e della gravità dell’insolvenza. I tempi e le modalità dipendono proprio dalla condizione per cui il debitore è segnalato come cattivo pagatore. 

Un protesto, invece, è un atto pubblico con cui si attesta la presentazione di una cambiale o di un assegno al debitore ed il rifiuto dello stesso di accettarlo o di pagare quanto dovuto. 

In caso di mancato pagamento il creditore farà valere il proprio diritto rivolgendosi a notai o ufficiali giudiziari. Se il debitore non paga subirà precetto e pignoramento di beni e patrimoni pari a quanto stabilito in via giudiziale. 

Anche in questo caso il debitore è inserito in un registro informatico e, di conseguenza, verrà difficilmente preso in considerazione per prestiti e finanziamenti. 

Perché le banche non concedono prestiti a cattivi pagatori e protestati?

Di norma quando ci si rivolge ad un istituto di credito questo chiederà al richiedente i dati anagrafici e le garanzie su cui poter fare affidamento in caso di insolvenza. In particolare banche ed istituti di credito chiedono al soggetto quali sono i patrimoni di cui è in possesso e quali sarebbero le sue entrate. Questo in modo da stabilire se la richiesta di prestito possa esser accettata o meno. 

Una volta fornita tutta la documentazione la banca effettuerà il controllo al CRIF. Per i cattivi pagatori ed i protestati verrà fuori tutto ciò che riguarda il loro passato. A questo punto le banche bloccano l’istruttoria e non concedono il prestito proprio perché non ci sono garanzie sul debitore su cui fare affidamento. 

Nel caso dei prestiti per protestati e per cattivi pagatori, invece, alcuni istituti vanno oltre questa problematica ma richiedendo precise garanzie sull’onorabilità del debito. 

Cessione del quinto e prestiti cambializzati

Tra i prestiti adatti a queste situazioni c’è sicuramente la cessione del quinto, la formula che prevede che la rata sia addebitata direttamente su stipendio o pensione. In questo caso il debitore è obbligato a stipulare anche una polizza in caso di infortunio o malattia grave, decesso e perdita dell’impiego. Quindi, la somma prestata è, di fatto, blindata. 

Ci sono poi i prestiti cambializzati per i quali il creditore è garantito dal cosiddetto titolo esecutivo. Anche in questo caso il prestito può essere erogato sulla base della cambiale. Ma è ovvio che la banca chiederà delle garanzie come la firma del garante

A tale proposito il garante può essere un’ottima soluzione per rimediare agli errori fatti in passato con la finanza . Ma è vero anche che non bisogna sottovalutare questo impegno. 

In conclusione portare a termine in modo corretto e puntuale un finanziamento costituisce di per sé una buona garanzia utile in futuro. Per questo chi è cattivo pagatore o protestato deve necessariamente “giocarsi” l’ultima carta in modo saggio.  

Difatti se il prestito per questi casi venisse ulteriormente disonorato, la condizione potrebbe peggiorare nettamente e, magari, gravare sul garante che si è fatto carico della nostra affidabilità.